giovedì 14 ottobre 2010

Theatrum Sanitatis



Theatrum Sanitatis
Questo trattato viene qualificato come "Manuale d’igiene illustrato". Trattandosi di teatro della Sanità, viene data uguale importanza al mondo vegetale ed al mondo animale: le illustrazioni riproducono vini, olii, sciroppi, bovini e suini e formaggi,  altri aspetti della vita umana sono evidenziati, come la raffigurazione di piante, musiche, balli equitazione ed esercizi militari, il tutto contornato da un sereno naturalismo.
I principi medici connessi ad alimenti, indumenti, stagioni, temperamenti psicologici vengono presentate dalle singole voci, caratterizzate dalla loro “natura” (il richiamo è ai sei “fattori” di aria, il cibo e la bevanda, il moto e la quiete, il sonno e la veglia, il regime degli umori, la regola della gioia, del timore e dell’angoscia nei loro diversi gradi) la cui reciproca compensazione permette di preservare lo stato di salute.

Di ogni “specie” viene presentata la caratteristica primaria (natura), quale sia la migliore, a cosa giova, il danno che ne deriva in caso di eccesso (nocumento) e il rimedio allo stesso.

Dopo la trattazione dei medicinali semplici, il libro prosegue con la raffigurazione in miniatura degli argomenti nelle 65 tavole, probabilmente realizzate nel quindicesimo secolo con lo stile della bottega di Giovannino de Grassi. Si tratta di iconografie splendide, tracciate con semplicità, come la menta, o con animazione e fantasia, come il fructus mandragorae, classicamente medioevale.
L’autore è stato identificato in Ibn Bôtlan (prima metà del secolo XI), il nome è stato poi tramandato in forme diverse nelle redazioni ora conservate: Ellobochasim de Baldach, Albulkasem de Baldac, Ububchasym de Baldach, Albusallem de Baldak.
Qualcuno lo ricorderà citato anche ne Il nome della rosa di Umberto Eco appunto come Ububchasym de Baldach (alias Abul Asan al Muchtar ibn Botlan, alias Ellucasim Elimittar).

 










Nessun commento:

Posta un commento