venerdì 22 ottobre 2010

Artisti e la Melagrana


 
I pittori, scultori e decoratori del XV e XVI secolo, dipingevano e  scolpivano spesso una melagrana nella mano della Madonna o di Gesù bambino.                                                                                               Piero della Francesca ha raffigurato un tessuto con il frutto della melagrana, Jacopo della Quercia ha scolpito una Madonna con il frutto in mano, Botticelli ha inserito questo simbolo in due opere “La Madonna del melograno” ,  e “Madonna Magnificat” (Madonna con il Bambino e cinque angeli).  La proposta degli Artisti che annunciano una nascita è del tutto evidente. Così il melograno maturo ed aperto che Maria ed il figlio Gesù prendono tra le mani potrebbe simboleggiare la produttività, la generazione universale, l'immortalità.
Ed è evidente anche l'associazione delle rappresentazioni della Vergine Maria, del figlio Gesù, del simbolo di produttività, e di Afrodite, dea della generazione e della vita universale.                                                           È chiaro che la volontà degli artisti del Quattrocento è di suggerirci un'idea incontrovertibilmente eretica ("Eresia" deriva dal greco αἵρεσις, haìresis derivato a sua volta dal verbo αἱρέω    hairèō, "afferrare", "prendere" ma anche "scegliere" o "eleggere").                                                                                                Colpiti da una spiritualità per certi versi maggiore persino di quella antica e tardo-antica perché, si presenta arricchita dagli archetipi non solo cristiani, ma anche ebraici e soprattutto musulmani.                                    Questo dovrebbe farci riflettere sulla sostanziale identità tradizionale della ricerca simbolica ed esoterica come la ricerca del Vello d’Oro e del Santo Graal.                                                                                               Una sacralità di ampio raggio, la cui matrice misteriosofica cristiana, opposta ma uguale a quella bizantina, si sposava mirabilmente con una religiosità popolare amante delle gerarchie e dell'ordine naturale delle cose.


 
Nel museo di Paestum è ancora conservata, invece, una statua arcaica, forse del VII secolo a.C. raffigurante la Dea Era con un bimbo in braccio nell'atteggiamento di “colei che nutre” e anch'essa regge questo frutto nella mano destra. Nello stesso museo un'altra statua (nella foto) arcaica di terracotta rappresenta un'altra dea non bene identificata ( forse Hera) seduta su un trono e con lo stesso frutto. 



                                    
                                                              
Nella "Chiesa della Madonna del Granato", a Capaccio, si venera una statua della vergine col melograno. L'evidente somiglianza iconografica tra questa statua e le statuette di Hera ritrovate nei santuari di Paestum, non lasciano dubbi sulla continuità tra culto greco e cristiano.
Nelle due iconografie possiamo rilevare che la Madonna e Hera sono entrambe raffigurate in trono con un melograno in mano, simbolo di fertilità . Anche la verginità lega la Madonna cristiana ad Hera.
La tradizione greca infatti, vuole che la dea, possa riacquistare la sua purezza ogni volta che si bagna nelle acque della sorgente.
Hera, regina dell'Olimpo, sposa di Zeus, rappresentava la donna-moglie e puniva le infedeltà coniugali.Era la dea della prosperità, la patrona dei parti, la divinità della luce, la dispensatrice di grazie.
I riti pagani col tempo sono stati assimilati alle credenze cristiano-cattoliche.



 
                                                            
Jacopo della Quercia
Madonna della melagrana
Ferrara, Museo della Cattedrale
Splendido esempio di Gotico Internazionale, questa scultura è di Jacopo della Quercia, uno degli artisti di maggiore rilievo nella Siena del primo Quattrocento.  Faceva parte di una composizione più ampia, posta in una cappella privata del Duomo di Ferrara. Notate la fluidità delle vesti della Madonna e la naturalezza del suo corpo.



   
Sandro Botticelli
                                                          Madonna del melograno 1478
                                                                    tempera su legno
                                                          Galleria degli Uffizi, Firenze


                 
                                                                     Sandro Botticelli                                             

La Madonna del Magnificat (Madonna con il Bambino e cinque angeli) è un dipinto a tempera su tavola, databile al 1481 e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze. (diametro 118 cm) 

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